
Ci sono modi di parlare e modi di ascoltare.

Ci sono modi per guardare e per guardarsi, per chiacchierare e per impegnarsi, per discutere e per distendersi. Per piacersi o per stare in silenzio.

Ognuno di noi, normalmente, ha i suoi criteri per giudicare chi gli sta di fronte.
Ecco, dunque, forse bisogna ritrarre il criterio e attendere che le cose, le parole, i desideri e le intenzioni, fluiscano da soli, da sole, fino ai risultati che siano o meno attesi, più o meno compresi, più o meno condivisi.
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