martedì 27 febbraio 2007

WOZ [01, il ferro]


Messe così le cose, sembra tutto facile. Le immagini sono statiche e le cose, gli oggetti, sembrano non avere peso. Il tempo, nelle immagini documentali, pare svanito. E che ci vuole? E che vuol dire? Sparisce il tempo delle motivazioni, il tempo del confronto, quello degli sguardi e quello degli scontri. Il ricordo è appiattito da altro tempo che a quello si è sovrapposto, e le figure umane appaiono lontane. Ma non è così. Bisogna imparare a controllare il respiro, e ricordare. E ricordare.


Ogni singolo chiodo, ogni colpo di martello, con l'affanno di non riuscire a portare a termine quello sprazzo d'idea che voleva essere unica. Unica, per quel momento.


Null'altro, quindi, che un segno che ne cavalca un altro. Una linea e un cerchio, una schiena e un occhio, un mirino e un gesto. La linea senza peso non ha valore, il peso senza linea non significa niente. Probabilmente...

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