Allora, Maletto.
Arrivano molte email all'indirizzo laboratoriowoz@gmail.com che chiedono informazioni su come, quando, dove e perché. Vediamo dunque di essere chiari a pochi giorni dall'inizio del Woz 2007.
Innanzitutto la domanda principe: come mai a Maletto?
Woz, da che ha iniziato la sua attività, ha la caratteristica di essere un workshop nomade: ogni anno un luogo diverso, ma nello stesso periodo temporale. Non solo, ogni anno un comune al di sotto dei 5000 abitanti. Riace, Ustica e Maletto sono tre luoghi molto differenti tra loro. Ognuno porta con sé una memoria di luogo o, meglio, un toponimo che lo caratterizza. Quest'anno volevamo stare sull'Etna, Maletto è il comune più alto (sul livello del mare) tra quelli di cintura etnea e, per questo, anche il più alto della Sicilia (per quanto io ne sappia). Non solo. Occupa il versante nordovest dell'Etna che ha, tra gli altri, due caratteri paesaggistici di particolare rilevanza: le nevi si sciolgono molto tardi (maggio/giugno), ed è il versante meno lavico di tutto il circondario. Cose che gli conferiscono una particolare bellezza naturale in cui prevale il verde agricolo sugli altri colori.
Quando? Il Woz, quest'anno si colloca tra il 25 aprile e il 1 maggio. Il programma non è ancora definito nel dettaglio, ma grosso modo questi saranno i passaggi salienti: apertura del Woz (25/04 ore 18, sala del consiglio comunale), proiezione di 4 documentari sull'Etna (25/04, h.21), scelta dei temi progettuali e formazione dei gruppi di lavoro (26/04, h.16), profilo storico ed ambientale del luogo (27/04, h.16), action painting su progetto di Antonio Presti (28/04, h.10/18), presentazione dei progetti (30/04, h.16). Ovviamente questa è solo la lista della spesa che, letta così, non significa molto. Diciamo allora che questi sono alcuni appuntamenti, formali e sostanziali, attorno ai quali si dipanerà il Laboratorio.
Sì, ma cosa accade, come si svolgono le cose, sono previsti seminari, chi viene, etc?
Oddìo, Woz non va così. I wozzers, secondo una definizione di qualcuno, sono un'avanguardia che lavora nelle retrovie. Tanto per sgombrare il campo, la parola "design" viene declinata secondo quanto dice Vilem Flusser nel suo libro "Filosofia del design": >>In inglese la parola design è sia un sostantivo sia un verbo. Come sostantivo significa - fra l'altro - "intenzione", "proposito", "piano", "intento", "scopo", "attentato", "complotto", "figura", "struttura di base", e tutti questi significati (e altri) sono in stretta relazione con quelli di "astuzia" e "insidia". Come verbo (to design) significa "architettare qualcosa", "simulare", "ideare", "abbozzare", "organizzare", "agire in modo strategico"<<.
Per questo motivo i wozzers sono più propensi al fare che al dire, o all'agire in maniera strategica con altri e per una progettazione partecipata (più che indotta e accettata). Ai seminari sono stati sostituiti gli assembramenti: tre persone che parlano di un problema "sono" un seminario, se lo risolvono hanno anche agito in maniera coerente. Woz, inoltre, ospita chiunque voglia condividere, passo passo, alcune idee e poi offrirle al luogo (regalandole) per proporne gli sviluppi.
Come si fa per stare al WOZ? Numero uno: bisogna iscriversi, al più presto (meglio se non oltre il 18 aprile, ma non stiamo col bilancino a soppesare i ritardi) inviando all'indirizzo laboratoriowoz@gmail.com le proprie generalità (nome, cognome, città di provenienza, indirizzo email e - se si vuole - numero di cellulare per l'invio di sms). C'è una quota di iscrizione di 50 euro da pagare con bonifico (ma si può anche risolvere direttamente a Maletto) a Biblioteca del Cenide (si veda, per i dettagli, il post precedente, che sul blog è il successivo!). Alloggiare a Maletto costa, complessivamente, 175 euro (comprensivi dei suddetti 50) che comprendono l'alloggio e una serie di agevolazioni per lo svolgimento del Woz. Per quanto riguarda l'alloggio bisogna, però, tenere in considerazione una cosa: Maletto è un paese ospitale, ma non ha strutture di accoglienza alberghiera; per questo motivo l'organizzazione del Woz sta forzando la mano per avere a disposizione alloggi nel centro storico, o ai suoi margini, che in realtà sono abitazioni private da destinare temporaneamente a residenze, per noi. Queste "case" hanno luce, acqua e servizi igienici (quasi tutte anche la cucina funzionante), ma ognuno di noi dovrà portare con sé lenzuola, federe, asciugamani e, chi ne ha possibilità (per via dei mezzi di trasporto che utilizza), qualche coperta aggiuntiva rispetto a quelle che avremo a disposizione (per via del fatto che siamo a +1000 metri e la sera fa fresco. Dopotutto, Woz non è mai stato un villaggio vacanze e nemmeno un prodotto convenzionale: già abitare queste case sarà, per noi, un progetto che suggeriamo all'Amministrazione della città.
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