mercoledì 2 aprile 2008

UNA INTERVISTA

[Quello che segue è il testo di una intervista resa a Daniela Giordano, redattrice di un giornale siciliano, che riteniamo possa essere utile ai lettori e alle lettrici del blog]

In cosa consiste il lavoro del Woz?

Il lavoro del Woz è molto complesso, perché "non" tiene in considerazione molti fattori che, nei workshop canonici, sono previsti quando non strutturali. Woz non prevede seminari collettivi, non suggerisce la divisione di ruoli tra tutors e students, non intende perseguire tout court le proprie indicazioni tematiche, non stabilisce regole procedurali rigide nella definizione e proposizione dei progetti. Quello che viene proposto ai partecipanti è una sorta di rumore di fondo da cui sia possibile risalire alla fonte originaria, oppure uno scheletro privo di tessuti e di fibre che suggerisca l'idea di un corpo le cui fattezze verranno stabilite via facendo. Il Woz è un network in progress: prevede diverse attività e lascia liberi, al tempo stesso, i partecipanti di produrne altre, inattese o derivanti dalla relazione, frizione, contaminazione tra soggetti.

Dalle piccole città al brano di una grande città, cosa ha determinato la scelta di Palermo e del quartiere Albergheria?
Quando Woz ha iniziato, timidamente ma non senza una certa forza, a proporsi come un workshop alternativo, ci si era prefissati l'intenzione di lavorare “con e per” le micropoli meridiane. Siamo stati a Riace, Ustica e Maletto, complessivamente circa 200 soggetti provenienti da vari ambiti della cultura, dell’arte, del design. Dopo tre anni, quel modello ci è sembrato necessitasse di una svolta: o una strategia operativa differente o una differente complessità, e si è scelta questa seconda via. L'Albergheria soffre le contraddizioni di un brano di città quasi abbandonato al suo destino, in tal senso è una deriva, eppure ha una congruenza interna che è stata precisata con grande attenzione in un recente studio pubblicato sul libro "Al centro del margine", curato da Vincenza Capursi e Ornella Giambalvo. Di fronte a dati obiettivi e ad una analisi sul campo, ci si è detti che il Woz avrebbe potuto, in una certa misura, diventare una sorta di sponda dei contenuti di quel libro e prodursi nella propria maniera di fare design.

Quale direzione prenderà il Woz a Palermo?
La complessità dell'operazione ci sta facendo cambiare, per nostra fortuna, continuamente direzione. Per noi il workshop è iniziato diversi mesi fa e, devo dire, non c'è da annoiarsi. Cambiano continuamente i riferimenti, le prospettive, gli scenari, i ruoli e questo maelstrom ci tiene svegli, attenti, accorti e sensibilmente presenti. Cambiare direzione o, meglio, accettare di cambiare direzione significa vivere senza troppe contraddizioni lo "spazio fluido" teorizzato da Baumann. All'interno di Albergheria sono state scelte delle aree, grazie ad uno studio preliminare degli architetti di AutonomeForme, che verranno prese di mira, in modi differenti, dai wozzers e all'interno delle quali si effettueranno, anche praticamente, degli interventi circostanziati e, per quanto possibile, permanenti. Al progetto sono stati interessati diversi soggetti pubblici, alcuni dei quali si sono detti disposti a sostenere l'iniziativa. Ma capiamo che questo non possa essere sufficiente. Perciò a partire da questa edizione il Woz presidierà per un anno dal suo svolgimento, con una certa costanza, l'area di studio per portare avanti, come un osservatorio/cantiere aperto, le idee che verranno definite durante il laboratorio.

Come si partecipa al laboratorio Woz?
Per partecipare è necessario effettuare una preiscrizione via email (e un versamento di 50 euro a persona che dovrà essere effettuato in maniera preliminare alla partecipazione sul c/c bancario di Biblioteca del Cenide di Rigoli Bianca Maria e C. s.a.s., presso Banca Popolare di Crotone, il cui IBAN è: IT 98 B 0525 6816 2000 0000 869 968 indicando in causale “Laboratorio WOZ, Palermo” con accanto il proprio nominativo) all’indirizzo wozzers@wozlab.net indicando il/i nominativo/i di chi parteciperà, la sede di provenienza, il proprio riferimento email e un numero di telefono per comunicazioni via sms. Allo stesso indirizzo email è possibile richiedere informazioni su spostamenti, alloggi, sedi del Woz. Tale preiscrizione è per noi importantissima per calibrare, in funzione delle presenze accertate, il dimensionamento di determinati spazi di lavoro e di incontro durante il Woz. Altre informazioni sono, al momento, disponibili su http://www.cenide.net

E dopo Palermo, visto il carattere nomade del Laboratorio?
Pensiamo che già Palermo sia una bella sfida, e arrivare in fondo alla via senza troppi disagi sarebbe già un successo. Riteniamo che un'altra città meridiana contraddittoria, alla stregua di Palermo, sia Catania ed è lì che rivolgeremo occhi e cuore del prossimo Woz, ma non abbiamo ancora previsto una sede per il terzo appuntamento. Bisogna stare "nell'aperto", scriveva Heidegger, e ascoltare il proprio tempo. Il carattere nomade e indipendente del Woz rimane, e anche l'associazione si propone come una comunità instabile con sede labile. Al centro delle nostre attività ci sono le idee e la maniera di sostenerle, trasformarle e trasferirle ad altri che le possano usare e poi restituire con addosso frammenti di tempo e di mondo che da soli non saremmo in grado di produrre.

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